Finestre aperte, aria fresca. Soprattutto in tempi di pandemia, una ventilazione regolare dovrebbe ridurre la concentrazione di virus e quindi essere benefica per la salute. Purtroppo, gli atleti conoscono anche il contrario, il cosiddetto effetto finestra aperta.
Che cos'è l'effetto finestra aperta o colpo d’aria?
il corpo apre una finestra "immunologica" in cui si è più suscettibili alle malattie infettive. L'effetto finestra aperta favorisce quindi l'ammalarsi dopo lo sport.
Perché l'effetto finestra aperta si verifica dopo l'esercizio fisico?
Durante un allenamento intensivo o una gara, i parametri immunitari come il numero di cellule natural killer e di linfociti B e T nel sangue aumentano bruscamente all'inizio, ma scendono bruscamente sotto il livello iniziale nella fase di raffreddamento. Questo riduce temporaneamente la resistenza e si apre la "finestra" per gli agenti patogeni. Le vie respiratorie superiori sono quindi particolarmente sensibili. Ne conseguono tosse, raffreddore e mal di gola, i classici sintomi delle infezioni influenzali. Il tutto è accompagnato da stanchezza e affaticamento: ci si sente semplicemente meno in grado di lavorare.
Quando interviene l'effetto finestra aperta?
Ciò dipende dalla durata e dall'intensità dell'esercizio. L'organismo di un atleta recupera in modo relativamente rapido da un esercizio fisico moderato, come 45 minuti di corsa facile, cioè entro poche ore. Dopo un allenamento di forza particolarmente intenso, invece, possono essere necessari diversi giorni perché il sistema immunitario recuperi tutta la sua resistenza. Dopo una maratona, questo tempo di rigenerazione aumenta addirittura a una o due settimane, fino a quando tutto torna come prima dell'esercizio. Un'altra ragione è che livelli di sforzo particolarmente elevati comportano temporaneamente un aumento dello stress. Di conseguenza, il livello dell'ormone dello stress, il cortisolo, aumenta e il sistema immunitario viene smorzato.
La seguente figura mostra che l'attività fisica moderata porta a lievi cambiamenti nel sistema immunitario, mentre attività di resistenza prolungate e intense (es. maratona) causano disfunzione immunitaria, aumentando il rischio di infezioni delle vie respiratorie superiori.
Come si può evitare l'effetto finestra aperta?
Soprattutto nei mesi più freddi dell'anno, bisogna assicurarsi di riscaldarsi rapidamente e di togliere gli indumenti umidi o bagnati. E naturalmente: rigenerazione, rigenerazione, rigenerazione. Soprattutto gli atleti amatoriali e ricreativi tendono a farne a meno perché hanno già poco tempo da dedicare al loro sport preferito. Tuttavia, pause adeguate dallo sport non sono solo sensate e necessarie per la salute, ma anche per un effetto ottimale dell'allenamento.
Ma poiché si sa che prevenire è meglio che curare, l'effetto finestra aperta può essere affrontato in anticipo. Con una dieta sana ed equilibrata, ad esempio. Ma anche con integratori alimentari che rafforzano il sistema immunitario.
Le vitamine C, A e D sono particolarmente importanti in quanto assicurano il buon funzionamento del sistema immunitario in condizioni di maggiore stress. La vitamina C allevia e previene i sintomi del raffreddore, mentre la vitamina A sostiene la funzione di barriera delle membrane mucose. La vitamina D, a sua volta, riduce la gravità dei sintomi e la durata delle malattie delle alte vie respiratorie. Sono adatti anche i funghi medicinali salutari reishi, cordyceps e shiitake, che nella medicina tradizionale cinese sono considerati tonici naturali. Anche il trio di pepe nero, curcuma ed echinacea promette un vero e proprio rinforzo immunitario.
In parole povere, tutto ciò che rafforza il sistema immunitario a livello profilattico contrasta l'effetto finestra aperta. In questo modo è possibile richiudere la finestra più rapidamente e virus e batteri hanno meno possibilità di appesantire il nostro organismo e di costringerlo a una pausa dallo sport.