Gonfiore, diarrea, stitichezza: la sindrome dell'intestino irritabile (IBS) ha molte facce. Ma, soprattutto, tende a compromettere la qualità della vita perché – che si tratti di una cena con gli amici, una gita in famiglia o un giro di shopping – lei è sempre lì con te per rifilarti i suoi frequenti "colpi bassi". Ma c’è una buona notizia: un’informazione approfondita sul colon irritabile e la sindrome che ne porta il nome, ti consentirà di gestire meglio tutta la situazione. Ed è proprio in quest’ottica che oggi cercheremo di fare chiarezza sulle principali domande relative a questo argomento.
Cosa si intende con intestino irritabile?
Nel concetto di sindrome dell'intestino irritabile, o anche solo intestino irritabile, confluiscono vari disturbi gastrointestinali per i quali, nonostante esami medici approfonditi, non è possibile trovare cause organiche o biochimiche. Prima di arrivare finalmente a una diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile, la maggior parte delle persone che ne è affetta avrà percorso una lunga strada, e tutta in salita. Eppure il quadro clinico è piuttosto comune. In base alle stime, nei paesi industrializzati circa una persona su cinque porta dentro di sé un ribelle di prim’ordine – le donne ne soffrono con una frequenza quasi doppia rispetto agli uomini. Tuttavia, si tratta di una malattia non pericolosa in sé perché l’intestino nervoso peggiora e sovraccarica soprattutto il benessere e la qualità della vita.
Quali sono i tipici disturbi e sintomi dell’intestino irritabile?
Un intestino ipersensibile sa molto bene come richiamare l’attenzione, soprattutto quando qualcosa non gli va a genio. Spesso si tratta di crampi o dolori addominali lancinanti oppure di uno spiacevole disagio all’atto dell’evacuazione. Ad esempio, le persone con sindrome dell'intestino irritabile riferiscono di diarrea che può alternarsi a stitichezza, di transito intestinale doloroso, di costante sensazione di "dovere andare in bagno" o di essersi scaricati solo parzialmente. Altri sintomi includono sensazione di gonfiore, eruttazione, flatulenza o distensione addominale.
Quali altri effetti collaterali causa la sindrome dell'intestino irritabile?
L'intestino irritabile non si limita a interessare semplicemente l'addome, ma può avere conseguenze di portata anche più vasta. Le persone con sindrome dell'intestino irritabile e simili lamentano problemi di concentrazione, nervosismo, depressione, stanchezza, problemi circolatori e disturbi del sonno.
Quali sono le cause della sindrome dell'intestino irritabile?
Inizialmente, quando la ricerca in materia di sindrome dell’intestino irritabile era ancora agli albori, si presumeva che l’intestino nervoso avesse cause psichiche, perché stress e ansia si ripercuotono in modo evidente sulla digestione. Ma negli ultimi anni, sono state acquisite molte nuove conoscenze e, nonostante ancora oggi ci siano degli aspetti sconosciuti, si è arrivati alla conclusione che la comparsa di questa malattia sia legata a numerose cause che possono anche sovrapporsi e influenzarsi a vicenda. Tra i possibili fattori dell’intestino nervoso figurano ad esempio:
Disturbi della peristalsi intestinale
Troppo veloce, troppo lenta, troppo tesa. In molti pazienti con IBS si possono osservare disturbi motori della muscolatura intestinale (ad es. a causa di disfunzioni dell'asse cerebro-intestinale o del cervello addominale).
Mucosa intestinale "permeabile" (Leaky Gut)
Se la barriera intestinale naturale è alterata, oltre a problemi localizzati, possono subentrare anche disturbi di più vasta portata che interessano tutto l'organismo. A maggior ragione è quindi importante ripristinare l’equilibrio dell'intestino e delle sue barriere.
Disturbi dell'attività immunitaria
Studi recenti dimostrano che leggere infiammazioni croniche della parete intestinale (con un accumulo e un'iperattività delle cellule immunitarie) possono fornire un terreno fertile per l’intestino irritabile.
Flora intestinale alterata
Nel nostro intestino sono presenti colonie con oltre 1000 tipi di batteri diversi. Il loro equilibrio è strettamente legato alla salute, al benessere e alla digestione. Un’alterazione del microbiota intestinale può causare anche problemi del tratto gastrointestinale, come la sindrome dell'intestino irritabile.
Fattori psicologici
Stress, nervosismo, paure. Il nostro intestino è un recettore delicato, che si lascia facilmente “contagiare” da stati emotivi negativi.
Diarrea e infezioni
Non tutte le infezioni gastrointestinali portano automaticamente alla sindrome dell'intestino irritabile, ma può essere il segnale di una sensibilizzazione in fase iniziale.
Stile di vita
Troppo veloce, troppo malsano, troppo poco. Tra gli altri fattori ci sono la nostra cultura della tavola, il nostro modo di nutrirci, possibili intolleranze alimentari e scarsa igiene alimentare.
Excursus: L'intestino e il cervello comunicano.
Lo sapevi? L'intestino e il cervello hanno un filo diretto. Il più delle volte non ci accorgiamo dell'intenso flusso di informazioni che corre tra i due centri di controllo. Questa connessione diventa spiacevolmente evidente solo quando lo stress inizia a influire sulla nostra digestione. D'altra parte, l'intestino dice la sua anche a livello cerebrale e, in base a studi recenti, può influenzare le nostre emozioni, i nostri pensieri fino a interessare anche le nostre decisioni e la gestione dello stress.
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Come si può calmare l’intestino irritabile?
Per intervenire sull’ipersensibilità intestinale si sono rivelati utili i seguenti suggerimenti:
- Consumare i pasti prendendosi tutto il tempo necessario; l'ideale è garantire un'atmosfera tranquilla e rilassata.
- Non appesantire l'intestino e mangiare regolarmente porzioni moderate, preferendo più pasti piccoli a pochi pasti abbondanti.
- Mangiare lentamente e masticare bene.
- Evitare cibi pesanti, soprattutto alla sera.
- Evitare pietanze molto calde o molto fredde.
- Consumare molti liquidi, come acqua e tisane non zuccherate. Possibilmente rinunciare a bevande zuccherate e gasate, alcol e caffè.
- Quando la pancia è in subbuglio, spesso la cara vecchia borsa dell'acqua calda fa miracoli.
Cosa prevede la dieta per la sindrome dell'intestino irritabile?
Sebbene i casi più difficili richiedano un approccio terapeutico più approfondito (ad es. tecniche di rilassamento, sedute di psicoterapia, brevi cicli di trattamento farmacologico), nella maggior parte dei casi in cui i sintomi sono lievi basta modificare la propria dieta. Se un intestino irritabile può reagire a determinati stimoli in mille modi diversi, le preferenze in materia di alimentazione sono almeno altrettanto varie. L'esperienza insegna che non esiste una dieta generalmente valida per la sindrome dell'intestino irritabile. L’ideale sarebbe invece che le persone che ne soffrono classificassero gli alimenti in base alle proprie reazione personali con l’aiuto di un diario alimentare e sotto controllo medico. Ci sono tuttavia alcuni alimenti che notoriamente è meglio evitare. Sempre in base all'esperienza, è emerso che l’intestino irritabile tende a reagire negativamente a:
- spezie forti
- alimenti grassi e che provocano gonfiore
- legumi
- prodotti precotti
- prodotti a base di farina bianca
- zucchero, succedanei dello zucchero, dolci
Che ruolo giocano lo stress e il nostro microbiota nella sindrome dell'intestino irritabile?
Il notevole impatto dello stress non si limita a incidere sulla digestione, perché anche le nostre colonie batteriche intestinali soffrono quando sono in uno stato di costante “sovraeccitazione.Da un lato, il maggiore rilascio di ormoni dello stress riduce la biodiversità batterica nell'intestino, dall'altro, la ridotta attività digestiva può causare delle alterazioni dell'equilibrio batterico. Il microbiota che ci portiamo dentro può arrivare a pesare fino a due chili, ossia più di un cuore o di un cervello. Quindi non c'è da meravigliarsi che delle disfunzioni delle colonie batteriche possano rappresentare un problema molto serio e che l'ipersensibilità dell’intestino possa finire per spianare la strada a problemi non trascurabili.
D'altro canto, gli studi suggeriscono che le condizioni della nostra flora intestinale esercitano una certa influenza sul modo positivo o negativo di affrontare lo stress. Gli eventi stressanti descritti a livello gastrointestinale e psicologico possono infine indurre un circolo vizioso, perché lo stress influisce sulla flora intestinale e una flora intestinale stressata può a sua volta ridurre la resistenza allo stress (resilienza).
Ceppi di batteri speciali possono essere utili nel trattamento della sindrome dell'intestino irritabile?
Un metodo naturale per calmare un intestino ipersensibile e interrompere il circolo vizioso indotto dallo stress viene offerto da ceppi batterici probiotici che agiscono sul mantenimento dell'equilibrio intestinale. Ciò è confermato da un recente studio osservazionale in cui 93 partecipanti hanno consumato Biogena fit@work@ Stressbiotic ogni giorno per sei settimane. I soggetti hanno riferito che il preparato su misura di colture batteriche probiotiche (Lactobacillus helveticus R0052 e Bifidobacterium longum R0175), estratto di zafferano e vitamine B2 e C, ha ridotto sia i disturbi intestinali percepiti individualmente sia il carico di stress generale.
Si può guarire dall’intestino irritabile?
L’intestino può guarire, ma non è un dato scontato, anzi. Mentre per una parte delle persone colpite i disturbi scompaiono dopo un po’ di tempo, per altri si tratta di un problema che li accompagna per tutta la vita. In ogni caso, si consiglia a tutti coloro che soffrono di intestino nervoso di vivere una vita calma e strutturata, e di consumare i pasti in modo rilassato e lento.